Teatro del Popolo di Concordia, si rialza il sipario a 11 anni dal terremoto.

Sabato 16 e domenica 17 settembre 2023 il Teatro del Popolo di Concordia inaugura la ripresa degli septtacoli dal vivo e la nuova stagione teatrale.

L’Emilia-Romagna in particolare possiede un consistente patrimonio di edifici e luoghi deputati al teatro, si contano infatti oltre 100 teatri storici in regione, con una particolare diffusione capillare in tutto il territorio; anche i centri più piccoli avevano la loro sala. 
A partire dalla seconda metà dell’Ottocento la diffusione di teatri si intensificò, in concomitanza con l’Unità nazionale si innalzò il tenore di vita e fasce di popolazione sempre più numerose ebbero accesso all’istruzione, avvicinandosi alla fruizione del prodotto artistico. Gran parte del patrimonio teatrale ha subito interventi di modifica, adeguamento e incremento in due momenti del Novecento: il Ventennio fascista prima e il secondo dopoguerra. 
La rivoluzione del Cinema innescò una progressiva modificazione delle sale teatrali di tutta Italia e portò alla definizione di un nuovo tipo edilizio, il cinema-teatro, che riscosse molto successo vista la preferenza accordata dalle fasce di spettatori d’estrazione popolare alla nuova arte.
In questo contesto socio-economico si avviano le vicende storiche del Teatro del Popolo di Concordia che presenta i caratteri stilistici e i materiali tipici dell’architettura teatrale dell’Emilia Romagna dei primi decenni del XX secolo.

Interventi di restauro:

Soffittone della sala tipo Perret 
Dipinto da Arcangelo Salvarani, rappresenta l’Allegoria delle Arti, sono distinguibili infatti otte figure femminili, le Muse, in particolare Melpomene (la Tradegia), Talia, (la Commedia), Tersicore (la Danza), una figura riconducibile alla Musica, due riconducibile a due baccanti. Accanto a queste figure mitologiche sono individuabili anche due muse moderne, cioè due figure femminili che rappresentano la Radio e la Cinematografia. Nei tondi invece sono rappresentati due gruppi di angeli danzanti e musicanti. Per maggiori dettagli si rimanda alla tavola di rilievo specifica. Le figure sono incorniciate in una serie di specchiature e tondi in stucco circondati, secondo quanto è possibile vedere dalle immagini storiche, da un apparato architettonico cassettonato (ora nascosto dai pannelli acustici a soffitto). 

Maschere decorative di sala 
Risalenti alla costruzione dell’edificio si trovano ai lati del boccascena al livello della seconda galleria. Si tratta di quattro grandi elementi in stucco dipinto che raffigurano due cetre accompagnate, una per ciascun lato, dalle maschere della tragedia e della commedia.  

Facciate esterne

Serramenti storici

Parapetti storici in ferro battuto

Pavimentazioni storiche in marmette