MONTECCHIO EMILIA

All'interno del Castello di Montecchio Emilia, ci occupiano dei servizi di accoglienza, visite guidate e laboratori didattici, nonchè dei servizi per la biblioteca Comunale che è all'estita nelle sue stanze.

L’impianto originario del Castello di Montecchio risale, almeno, al secolo XI. Numerosi ritrovamenti alto-medievali (tra cui il sepolcreto) e rinvenimenti di epoca barbarica e romana attestano, però, la preesistenza nella zona di insediamenti più antichi. La sua posizione strategica, nel medio corso della valle dell’Enza, gli ha attribuito un ruolo di avvistamento e di primo baluardo del sistema difensivo preappenninico, posto in atto dai Canossa. Nel secolo XIII fu oggetto di aspre contese tra i Vescovi e il Comune di Parma. Nel 1246 ritornò agli Estensi che, dal secolo successivo vi costituirono un loro feudo privilegiato. Dal 1482 al 1486 fu occupato da Guido Torelli che fortificò la Rocca. Montecchio, elevato a marchesato nel 1562, seguì poi le sorti del Ducato Estense, salvo brevi periodi fino alla fine del 1700 (avvento della repubblica reggiana) e poi fino alla Costituzione del Regno d’Italia. L’attuale struttura del castello risale al tardo medioevo. L’edificazione proseguì con successivi interventi fino al XVI secolo per volere degli Estensi e in particolare del principe Luigi D’Este, che qui ebbe residenza dal 1638.

Inserito nel percorso di visita del castello, il Palazzo Vicedomini Cavezzi resta il meglio conservato del centro storico di Montecchio. La sua unicità deriva dal fatto che i proprietari, soprattutto quelli delle ultime generazioni, non hanno mai apportato modifiche all’impianto originario. L’edificio, il cui aspetto attuale risale alla fine del Settecento, appartiene alla tipologia delle “case a corte”: si articola su due piani e un sottotetto, che si affacciano su un loggiato posto ai lati del piccolo cortile interno.